Box auto: quali documenti, tasse e detrazioni!


Pubblicato il 2021-06-17


Condividi

Spazio disponibile

Il box auto, specialmente nelle grandi città, è diventato un punto di riferimento per molte persone.

Ecco perché molti sono interessati al suo acquisto, che è a tutti gli effetti un vero e proprio passaggio di proprietà.

Per un’operazione di questo genere occorre avere a disposizione dei documenti fondamentali, che servono per tutte le pratiche burocratiche della compravendita.

In particolare il venditore del box auto deve avere a disposizione la planimetria catastale, l’atto notarile di acquisto con la nota di trascrizione, un documento di identità valido, il codice fiscale e, se sono necessari, se sono stati prodotti, i provvedimenti edilizi approvati in seguito all’acquisto o l’eventuale dichiarazione di successione.

Per realizzare la compravendita del box auto, a differenza di quanto accade per un immobile di altro genere, non sempre è obbligatoria la presenza del notaio, se il prezzo di vendita è inferiore al limite di 100.000 euro.

In questo caso si può ricorrere alla presenza soltanto di un avvocato.

Ma c’è di più su ciò che devi sapere riguardo al box auto, soprattutto in merito alle tasse e alle detrazioni.

Attenzione alle tasse

Ci sono infatti delle imposte previste dalla legge, sia per il box auto all’aperto che per quello al chiuso.

Le norme prevedono che ci sia l’esenzione dall’Imu e dalla Tasi e in certe condizioni si può essere esenti anche dalla Tari.

Per l’Imu e per la Tasi in particolare viene disposto che si paghino per le pertinenze dell’abitazione le stesse tasse sottoposte allo stesso regime fiscale dell’abitazione principale.

Però di solito queste pertinenze sono intese soltanto come quelle che si riferiscono alle categorie catastali C2, C6 e C7.

Vale a dire si pagano l’Imu e la Tasi per la cantina, la soffitta, l’autorimessa o posto auto e per la tettoia.

Quindi in realtà non sono previste per il box auto.

Per quanto riguarda la Tari, non va calcolata la quota fissa, che è quella determinata dal numero di persone che abitano l’immobile.

Inoltre, secondo quanto ha stabilito una recente sentenza della Cassazione, le autorimesse scoperte esterne sono escluse dal pagamento del tributo.

Invece ci sarebbe da pagare la tassa sui rifiuti per i garage siti all’interno dei locali.

Tuttavia si può essere esenti, se il proprietario riesce a dimostrare i presupposti dell’esenzione, rendendo un’apposita dichiarazione al Comune.

Approfondimenti utili e chiari puoi trovarli qui.

Detrazioni box auto pertinenziale: importi e limiti

Le detrazioni per il box auto prevedono una detrazione Irpef del 50% che viene riconosciuta sulle spese per l’acquisto o per la costruzione della pertinenza.

Il tutto però va considerato sull’importo massimo di 96.000 euro.

Le detrazioni al 50% spettano a tutti quei contribuenti che hanno sostenuto per il loro box auto delle spese, oltre che per l’acquisto o per la costruzione, anche in caso di proprietà comune, come per esempio nella situazione di un condominio.

Inoltre si può avere la detrazione anche in caso di riparazioni o di sostituzioni di parti che abbiano delle caratteristiche differenti da quelle già presenti.

Invece le detrazioni per il box auto non si possono far valere per le opere di manutenzione ordinaria, come per esempio possono essere la tinteggiatura delle pareti o la sostituzione della saracinesca.

Si possono detrarre i lavori di manutenzione straordinaria, come per esempio quelli relativi all’installazione di una serranda blindata.

Le detrazioni spettano per i box auto interrati o per quelli fuori terra, per i posti auto coperti o scoperti e per i garage.

Il requisito essenziale è che il box auto costituisca una pertinenza di una casa.


Vuoi rimanere sempre aggiornato? clicca "mi piace" sulla nostra pagina Facebook



Vuoi maggiori info? Contattaci subito!