Nuovi Contributi a fondo perduto per la ristorazione collettiva: domande a partire dal 6 giugno


Scade il: 20 Giugno 2022


Pubblicato il 2022-05-06

Autore: Dott. Adriano Butera - Dottore Commercialista e Revisore Legale


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Contributi a fondo perduto per la ristorazione collettiva: tutto pronto per richiedere il contributo a fondo perduto per la ristorazione collettiva previsto dal Dl Sostegni bis (Dl n. 73/2021, art. 43-bis). I contributi arriveranno fino a 10.000 € a richiedente.

Rientrano tra i beneficiari le imprese che svolgono servizi di ristorazione di comunità, come per esempio mense scolastiche, aziendali, ospedaliere, che nel 2020 hanno avuto un calo di ricavi non inferiore al 15% rispetto al 2019. Con un provvedimento di oggi sono approvati il modello e le modalità per la trasmissione dell’istanza, che può essere effettuata in via telematica a partire dal 6 giugno e fino al 20 giugno 2022. L’importo riconosciuto per ciascuna impresa sarà accreditato direttamente sul conto corrente del beneficiario.

Contributi a fondo perduto per la ristorazione collettiva: Chi può richiedere al contributo ?

Come previsto dal decreto del Ministero dello sviluppo economico di concerto con il Ministero dell’economia e delle finanze del 23 dicembre 2021, possono accedere al contributo le imprese che svolgono servizi di ristorazione non occasionale definiti da un contratto con un committente, pubblico o privato, per la ristorazione di una comunità delimitata e definita – ad esempio la ristorazione per scuole, uffici, università, caserme, strutture ospedaliere, assistenziali, socio-sanitarie e detentive - con un’attività individuata dal codice Ateco  56.29.10 (“Mense”) o 56.29.20 (“Catering continuativo su base contrattuale”), le quali abbiano subito nel 2020 una riduzione dei ricavi non inferiore al 15% rispetto al 2019.

Per le imprese costituite nel corso del 2019 la determinazione del calo del fatturato previsto dalla norma sarà calcolata in base ai valori degli imponibili delle fatture emesse e dei corrispettivi certificati nei periodi infrannuali di riferimento. Per accedere al contributo, le imprese devono risultare regolarmente costituite, iscritte e attive nel Registro delle imprese alla data di presentazione dell’istanza, avere sede legale o operativa ubicata sul territorio nazionale e presentare un ammontare dei ricavi nell’anno 2019 generato per almeno il 50% dai corrispettivi per i contratti di ristorazione collettiva.

Contributi a fondo perduto per la ristorazione collettiva:Come si invia l’istanza ?

Il modello per richiedere il contributo dovrà essere trasmesso dal 6 giugno al 20 giugno 2022 utilizzando i canali telematici dell’Agenzia delle Entrate o il servizio web disponibile nell’area riservata del portale “Fatture e Corrispettivi” del sito internet dell’Agenzia. La trasmissione può essere effettuata anche da un intermediario delegato alla consultazione del Cassetto fiscale o al servizio di consultazione e acquisizione delle fatture elettroniche del portale “Fatture e Corrispettivi”; in alternativa il richiedente può conferire una specifica delega.

L’istanza deve contenere l’indicazione del possesso dei requisiti previsti, dell’assenza di cause di esclusione o ostative, del numero di lavoratori dipendenti alla data del 31 dicembre 2019 necessario ai fini della ripartizione delle risorse finanziarie stanziate, e del rispetto delle condizioni e dei limiti della sezione 3.1 del Temporary Framework (Comunicazione della Commissione europea del 19 marzo 2020 C(2020) 1863 final “Quadro temporaneo per le misure di aiuto di Stato a sostegno dell'economia nell'attuale emergenza del COVID-19” e successive modificazioni). Il sostegno spettante verrà accreditato direttamente sul conto corrente del beneficiario indicato nell’istanza.

Contributi a fondo perduto per la ristorazione collettiva: a quanto ammonta il contributo ?

Le risorse finanziarie (articolo 43-bis, comma 1, del Dl Sostegni bis) sono ripartite prioritariamente in egual misura tra i tutti i soggetti che hanno validamente presentato l’istanza fino all’importo di 10.000 euro ciascuno. Le eventuali risorse finanziarie rimanenti saranno ripartite tra tutti i soggetti beneficiari a seconda del numero di lavoratori dipendenti di ciascuna impresa rispetto alla somma dei lavoratori dipendenti di tutte le imprese che hanno presentato richiesta e per le quali il contributo risulta spettante, ferme restando le condizioni del Temporary Framework attualmente vigenti.

Contributi a fondo perduto per la ristorazione collettiva:Cosa indicare nel modello?

Nel modello andranno verificati/indicai i seguenti dati:

REQUISITI Art. 4 del decreto interministeriale del 23/12/2021

  • Codice fiscale del de cuius/PARTITA IVA cessata
  • Impresa iscritta e attiva nel registro delle imprese alla data di presentazione dell’istanza agenzia entrate
  • Soggetto che svolge servizi di ristorazione collettiva, definiti da un contratto con un committente, pubblico o privato, per la ristorazione non occasionale di una comunità delimitata e definita, quale, a titolo esemplificativo, ristorazione per scuole, uffici, università, caserme, strutture ospedaliere, assistenziali, socio-sanitarie e detentive , avente Ateco 56.29.10 “Mense” o 56.29.20 “Catering continuativo su base contrattuale”
  • Ricavi 2019 generati per almeno il 50% da corrispettivi per i contratti di ristorazione collettiva
  • Soggetto diverso da quelli di cui al comma 4 dell’articolo 4 del decreto interministeriale del 23/12/2021
  • Soggetto in possesso degli altri requisiti previsti al comma 3 dell’art. 4 del decreto interministeriale del 23/12/2021
  • Soggetto che ha subito una riduzione dei ricavi del periodo d’imposta 2020 di almeno il 15% rispetto ai ricavi del periodo d’imposta 2019
  • Numero dei lavoratori dipendenti con contratto di lavoro a tempo determinato e indeterminato in essere alla data del 31 dicembre 2019, come risultanti dall’ultima dichiarazione retributiva e contributiva dell’impresa

In più si dovrà sottoscrivere la seguente dichiarazione:

Il sottoscritto dichiarante/rappresentante del dichiarante consapevole delle responsabilità, anche penali, derivanti dal rilascio di dichiarazioni mendaci ai sensi degli articoli 75 e 76 del DPR 28 dicembre 2000, n. 445,

DICHIARA

A) che l'ammontare complessivo di tutti gli aiuti ricevuti nell’ambito della Sezione 3.1 della Comunicazione della Commissione europea del 19 marzo 2020 C(2020) 1863 final “Quadro temporaneo per le misure di aiuto di Stato a sostegno dell'economia nell'attuale emergenza del COVID-19” e successive modificazioni non supera i limiti massimi consentiti dalla citata Sezione 3.1, pari a 290.000 euro per il settore dell'agricoltura, 345.000 euro per il settore della pesca e acquacoltura, 2.300.000 euro per i settori diversi, e che:

non ha importi da riversare in relazione agli aiuti ricevuti, di cui al comma 13 dell’articolo 1 del decreto-legge 22 marzo 2021, n. 41, per il superamento dei massimali previsti dalle sezione 3.1 e 3.12 della Comunicazione della Commissione europea del 19 marzo 2020 C(2020) 1863 final, così come modificati dalla Comunicazione della Commissione europea del 13 ottobre 2020 C(2020) 7127 e dalla Comunicazione della Commissione europea del 28 gennaio 2021 C(2021) 564
oppure
ha importi da riversare in relazione agli aiuti ricevuti, di cui al comma 13 dell'articolo 1 del decreto-legge 22 marzo 2021, n. 41, per il superamento dei massimali indicati al punto 1.
Gli importi da riversare sono determinati e indicati nella “Dichiarazione sostituitiva di atto notorio del rispetto dei requisiti di cui alle sezioni 3.1 e 3.12 del Temporary Framework” di cui al provvedimento del Direttore dell’Agenzia delle entrate prot. n. 143438 del 27 aprile 2022, da presentare nei termini previsti.

Gli importi che intende restituire mediante sottrazione dal contributo che verrà riconosciuto a seguito di questa istanza sono indicati nei campi “Importo aiuti da restituire” e “Importo interessi di recupero”.
B) che ai fini dell’ottenimento del contributo a fondo perduto di cui alla presente istanza, l’ammontare di aiuti ancora fruibile senza che si verifichi il superamento degli attuali limiti massimi previsti dalla Sezione 3.1 è pari a euro
C) che l’impresa non risultava già in difficoltà alla data del 31 dicembre 2019, oppure che l’impresa è di dimensione micro o piccola e, pur risultando già in difficoltà alla data del 31 dicembre 2019, non è soggetta a procedure concorsuali per insolvenza e non ha ricevuto aiuti per il salvataggio o aiuti per la ristrutturazione, oppure, avendo ricevuto aiuti per il salvataggio, ha rimborsato il prestito o revocato la garanzia al momento della concessione degli aiuti, oppure, avendo ricevuto aiuti per la ristrutturazione, non è più soggetta a un piano di ristrutturazione al momento della concessione degli aiuti.
D) che non rientra tra i soggetti di cui all'articolo 162-bis (intermediari finanziari e società di partecipazione) del testo unico delle imposte sui redditi, approvato con decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917.
E) che si trova in una relazione di controllo con altre imprese, rilevante ai fini della definizione di impresa unica secondo la nozione europea di impresa utilizzata ai fini degli aiuti di Stato e che per la dichiarazione del rispetto o meno dei limiti di cui al punto A) si è tenuto conto dell'ammontare complessivo di tutti gli aiuti ricevuti, nell'ambito della Sezione 3.1 del Temporary Framework, da tutte le imprese che si trovano nella suddetta relazione di controllo.


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